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FEDERIGO MARISI
Nasce a Gissi il 29 febbraio del 1849, accademico, poeta e scrittore di commedie, drammi e memorie paesane, Federigo Marisi meriterebbe una maggiore considerazione da parte di tutti gli studiosi oltre che un'adeguata collocazione nella storia della letteratura abruzzese.
Figlio di Celidonio Marisi, laureato in Lettere e Filosofia e Giurisprudenza, e donna Colomba Mariani. I suoi fratelli e le sue sorelle si chiamavano Nicola, Giuseppe, Cesare, Silvia, Mariannina e Rosa. A causa di una salute malferma, a 18 anni lasciava gli studi intrapresi presso il Ginnasio di Chieti per far ritorno a Gissi.
Nel Paese mandamentale di Gissi, edito nel 1900, Marisi descrive il lungo e difficile viaggio di ritorno, la permanenza a Gissi, i luoghi, i compagni della sua infanzia, i giochi per le vie, le chiese, l'amore, i personaggi ed i fatti di quel tempo.
A ventitré anni consegue la laurea in Lettere e Filosofia, a ventiquattro quella in Giurisprudenza a Napoli.
Scorrendo l'elenco delle sue numerose opere, apprendiamo che Federigo Marisi ha compiuto numerosi viaggi in quasi tutte le nazioni europee; visitò l'oriente, il Santo Sepolcro di Cristo e l'America del Nord. Ad ogni suo ritorno a Chieti, dove risiedeva stabilmente in un palazzo regalatogli dal padre, affinché potesse meglio esercitare la professione di insegnante, scriveva le memorie dei suoi viaggi col titolo dei luoghi visitati. Inoltre, nella cattedrale di San Giustino a Chieti, fece apporre, tra gli stemmi nobiliari delle più importanti famiglie teatine, anche quello della sua famiglia: un cigno d'oro che guarda il sole che sorge dal mare argenteo.
Importante e valido è l'apporto delle sue opere nella scena culturale dell'epoca.
Nell’opera Versi e prose sono raccolte composizioni celebrative di vari personaggi e degli uomini più rappresentativi del Risorgimento Italiano, nonché la Memoria della reazione di Gissi, arringa pronunciata alla Corte di Giustizia di Chieti, nell'aprile del 1861. Il profondo legame fra Marisi e il Risorgimento emerge in diverse opere. Marisi si cimentò, tra l'altro, anche nella stesura di un Inno Nazionale.
Fra le sue opere teatrali spicca un dramma in quattro atti del 1897 dal titolo Uno studente martoriato, dedicato al martire e patriota gissano Giuseppe Mariani, nato a Gissi nel 1837. Mariani era un fervido mazziniano che, per le sue convinzioni politiche, fu ucciso dai suoi stessi compaesani il 2 ottobre del 1860.
Nel corso della sua vita furono molte le Associazioni e i gruppi intellettuali che gli conferirono importanti onorificenze. Tra questi spiccano: La Fenice dell'Ingegno attribuitogli nel 1871 a Mirandola come “Erede intellettuale e culturale” del grande Pico della Mirandola; il diploma dell'Associazione Internazionale d'Incoraggiamento cultura-
Federigo Marisi morì a Chieti il 28 maggio 1902. Sulla sua tomba è scolpito lo stemma gentilizio della sua famiglia e la scritta: Federicus Marisi.Visualizza altro